Un’alba nuova verrà,
in cui, con fiducia ed esultanza,
mi accosterò a Te
alla tua porta, nel tuo sguardo,
e tu mi chiamerai amico, fratello, amato.
E al meriggio nuovo
ognuno, grazie a Te, Signore,
sorriderà al benvenuto dell’altro,
allo spazio di una nuova famiglia
e dirà all’estraneo: Siedi qui. Mangia, bevi con me!
e, insieme, gli eventi si schiuderanno al Regno.
Nella mia ora decima,
Tu esci, Divino agricoltore,
sui terreni diversi della mia storia
e, con fiducia, semini in me, Te stesso.
Aiutami ad accogliere la Parola che sei,
perché germogli nel mio cuore il nome nuovo,
che dà senso e pienezza
al mio terroso vivere
a volte sterile e accidentato,
spinoso e duro come roccia acuminata.
E a quel tramonto nuovo
le mie mani, anche se nude e spoglie
porteranno frutti
di beatitudine e di gioia piena.
In quel giorno
godrò la tua presenza.
Amen.
padre Giò – Loreto – Casa Maris Stella