24 MAGGIO 2020 – ASCENSIONE DEL SIGNORE – anno A

Se mettiamo insieme il tempo vissuto dalla Pasqua di Risurrezione fino ad oggi, potremmo dire che è il tempo della fede; da oggi, Gesù che ascende al cielo, a domenica prossima è il tempo della speranza, e da domenica prossima, Pentecoste, lo Spirito Santo discende nel Cenacolo, è il tempo della carità. Ovviamente ogni tempo è tempo della fede, della speranza e dell’amore, ma c’è una caratteristica della festa di oggi che è la virtù della speranza, perché i Discepoli sono invitati a guardare in alto, ma a tenere i piedi per terra, cioè a rendersi conto che il Signore è presente accanto a loro nella quotidianità, nei drammi della loro vita: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

Noi facciamo di tutto, almeno spero, per conservare la fede, ci impegniamo per vivere un po’ l’amore nelle nostre giornate, ma forse facciamo poca attenzione alla speranza. Vero? Se Gesù, con la sua Ascensione, ha riaperto il Cielo, anch’io posso salire e scendere dal Cielo. Nei miei momenti di preghiera, quando sono in Chiesa, quando celebro i Sacramenti, salgo al Cielo, quando torno ad amare scendo nuova-mente sulla terra.

Questa è la speranza: alzare lo sguardo al Cielo e sentirlo aperto, non più chiuso. C’è una scala fra cielo e terra, quella che aveva sognato Giacobbe, dove gli Angeli di Dio salgono e scendono. Con Gesù che ascende al Cielo anche noi speriamo di salire e scendere, dove Dio è con noi e noi siamo con Dio. Questa è la speranza che non ci deve abbandonare, qualsiasi cosa portiamo nel cuore: dolore, angoscia, peccato. Salire e scendere dal Cielo, come Gesù. La domenica della speranza è poter sperare anche quando è buio, anche quando tutto sembra venirci contro, anche quando s’abbuia ogni angolo della nostra vita, ogni nostro progetto. Guardiamo in alto, saliamo al Cielo, e poi scendiamo, e come i Discepoli, torniamo a Gerusalemme, cioè alla nostra vita quotidiana. “Quel Gesù che avete visto andare in Cielo, tornerà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in Cielo”. Per questo la mia storia, anche se è la più disperata, è importante. Perché Gesù è disceso dal Cielo, ha lasciato il Padre e lo Spirito Santo, e si è fatto Uomo. Ha vissuto, è morto, è risorto. E ritorna al Cielo, torna in piena comunione con il Padre e lo Spirito Santo. Ma cos’è cambiato dall’inizio? Che Gesù torna al Cielo con tutta la nostra umanità. C’è un corpo che doveva restare nel sepolcro, ma quel corpo è risorto ed è stato portato in Cielo. Adesso c’è un corpo in cielo, un corpo umano, il corpo di Gesù, un corpo pieno di ferite, un corpo che ha avuto paura, un corpo angosciato, un corpo che ha sudato sangue, un corpo che ha ricevuto schiaffi, un corpo che è stato tradito dagli Amici, rinnegato, ma che adesso è nella gloria e ripete a tutti noi: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.